Il ciclismo ci aiuterà a sconfiggere il Covid-19

Sempre più preoccupante per i dirigenti del comparto ciclistico la situazione economica che ci attende a causa del Covid-19, per questo motivo Paolo Magri presidente dell’Ancma (l’associazione nazionale ciclo e motociclo accessori) scrive una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dove spiega quanto sia importante l’uso della bici per .

“Il nostro Paese è leader in Europa di biciclette (2.600.000 il 18% a livello europeo, primo esportatore in Europa)”

L’Italia è uno dei maggiori esportatori in Europa, molti i produttori di biciclette presenti nel nostro territorio senza dimenticarci le numerose aziende che producono componenti (ruote, selle, reggi selle) ed abbigliamento di altissima qualità. Un settore di lunga tradizione il nostro che da decenni è sinonimo di qualità in tutto il mondo.

Il mercato di biciclette ha caratteristiche stagionali: la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo: la serrata degli esercizi commerciali coincide, per noi, con l’inizio del picco di vendita. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare, nella stagione autunnale/invernale, i volumi persi in questi mesi, con ripercussioni pesantissime sulla tenuta del sistema.

La stagione ciclistica per gli amatori non finisce mai, grazie agli inverni sempre più miti il ciclismo continua anche durante il periodo più freddo dell’anno contribuendo al consumo delle parti deperibili dei nostri mezzi (come guarniture, catene, copertoni, tubolari, integratori) deterioramento che porta alla sostituzione dei pezzi ed a contribuire all’economia del settore.

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Non solo un punto di vista economico, ma la bicicletta è anche e soprattutto nella sua dimensione funzionale un mezzo di trasporto ecologico che agevola grazie alla sua conformazione strutturale il distanziamento sociale.

Mi permetta anche di osservare che l’uso dei mezzi a due ruote, offre una forma di mobilità individuale che soddisfa le esigenze di distanziamento sociale, salvaguarda la sostenibilità ambientale e – nel caso della bicicletta – un comprovato aumento del metabolismo e delle difese immunitarie.

Uno dei più importanti quesiti che le istituzioni competenti dovranno affrontare nella fase due sarà la mobilità di massa. Un problema da tenere in considerazione visto la quantità di pendolari che si sposteranno con i mezzi pubblici per raggiungere i posti di lavoro nell’ora di punta. Se pensiamo a quante persone prenderanno il treno o la metropolitana nello stesso identico momento possiamo ipotizzare che il fatidico metro di distanza per mantenere la sicurezza è in alcuni casi impossibili da tenere.

Un’ultima considerazione sul ruolo che le due ruote hanno sempre interpretato all’interno del sistema della mobilità: riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono – questi – valori che rispondono alle grandi sfide della mobilità contemporanea e fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese.

Per questo motivo la bicicletta può essere lo strumento adatto ma soprattutto ecologico ed economico per i nostri spostamenti, un sistema ormai adottato in molti paesi d’ Europa grazie alle numerose piste ciclabili messe create per muoversi in tutta sicurezza e tranquillità. Insomma il mezzo ideale per allontanare il Covid-19 e per iniziare a riprendere le nostre attività abituali che tanto ci mancano in questi mesi di quarantena.

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