Regali ciclostilosofici

Natale è alle porte e per un ciclista sfegatato di certo ricevere la solita sciarpa, guanto o maglia non è il massimo della gioia, ma lo potrebbe diventare se questi sono capi tecnici adatti al ciclismo invernale.

Continua a leggere “Regali ciclostilosofici”

Urban Escapes con La Classica

Urban Escapes, cavolo che bel nome, fuga dalla città, dal grigiore, dal caos, dal lavoro dal traffico. Spettacolare. In bici?

Certamente!

Woow, ma che giro faranno? Il link che mi avevano condiviso mi incuriosisce, cosi cliccando mi imbatto nel sito web del brand La Classica che conoscevo grazie al loro team fixed ed all’eleganza della loro linea di abbigliamento.

Fuga dalla città verso il cuore della Brianza. 

Brianza? incuriosito come un bambino mentre apre il suo regalo di natale cercando di scartarlo il più velocemente possibile passo direttamente al percorso e vedo con enorme piacere che il giro che faranno ripercorre proprio le strade che uso per allenarmi.

Ma è fantastico. Partenza a Cantù, il 2 Dicembre davanti al Dual Bike di via Sabatino.

Destinazione: giro della Brianza Lecchese passando per Consonno, Sirtori e Montevecchia vestita con i colori autunnali. Uno spettacolo. Sono innamorato del mio territorio ed un brand cosi importante ha deciso di fare gli stessi percorsi che deliziano le mie giornate ciclistiche.

Una veloce mail e chiedo di poter fare qualche domanda, da proporre sul mio blog magari cercando di carpire qualche consiglio su come vestirsi in questo periodo dell’anno particolarmente ostico.

Non aspetto molto e ricevo un bellissimo invito a procedere con l’intervista. Eccola.

Mi complimento per la splendida iniziativa che avete pubblicato sul vostro sito web, da cosa vi è venuta l’idea di organizzare l’ Urban Escape?

LC: L’idea di Urban Escape è nata dalla voglia di avere una giornata in mezzo alla natura, lontana dallo stress cittadino, un po’ per celebrare il weekend con gli amici e un po’ per dimostrare che anche in inverno ci si può divertire in bicicletta.

Urban Escape mi fa pensare alla classica gita fuori porta, è lo spirito giusto per affrontare questo evento o vi aspettate una partecipazione più racing?

LC: Sì, questo è esattamente lo spirito giusto. L’evento non è competitivo, è più che altro una sfida con sé stessi: ognuno può scegliere il percorso che preferisce e sul quale vuole mettersi alla prova ma per il resto è puro divertimento e magari la scusa per trovare nuovi compagni di pedalate.

Due percorsi, differenti altimetrie, praticamente un evento alla portata di tutti, c’è in particolare qualche salita che metterà a dura prova le gambe dei partecipanti?

LC: Uscire in Brianza è di per sé un bell’allenamento perché in realtà, come gli indigeni del luogo sanno, di pianura ce n’è ben poca. I due percorsi hanno in comune la salita che da Olginate porta a Consonno ed è particolarmente impegnativa e pittoresca; tra curve e controcurve è lunga circa quattro chilometri e ha una pendenza media del 9%.

Parlate di luoghi surreali ed incantati, è proprio vero visto che li percorro spesso con la mia bici, secondo voi quale è il luogo più suggestivo di tutto il percorso?

LC: Di sicuro questo è un percorso che attraversa molti scorci interessanti e forse anche poco conosciuti. Montevecchia – che fa parte del percorso lungo – è uno dei luoghi più affascinanti: la salita conquistata con così tanta fatica lascia sempre spazio a un panorama incredibile dove, nelle giornate particolarmente limpide, si riesce a scorgere persino lo skyline di Milano all’orizzonte. Di sicuro, il posto più surreale che i due percorsi hanno in comune è proprio Consonno, il paese dei balocchi abbandonato dove si respira un’atmosfera unica e si ha davvero l’impressione di fare un viaggio nel tempo.

Se penso a La Classica penso ad un ciclismo elegante fatto di paesaggi mozzafiato e lunghe salite, insomma ad un ciclismo che guarda sia alla prestazione che al semplice gesto della pedalata nel puro relax della natura, e penso proprio che questo evento incarni la vostra essenza. Cosa ne pensate?

LC: Non potremmo essere più d’accordo. LaClassica è un brand che unisce la passione, l’eleganza e lo spirito di avventura. Ci piace meravigliarci per lo spettacolo della natura, ci entusiasmiamo per i momenti che trascorriamo in sella alla nostra bici, per i percorsi che conosciamo da una vita e per quelli che ancora dovremmo scoprire, senza dimenticare la passione per le sfide e la voglia di pedalare con un abbigliamento bello e allo stesso tempo tecnico.

Calda giornata autunnale, come consigliate di vestirvi per affrontare al meglio il percorso? 

LC: Secondo noi l’abbigliamento ideale per una bella giornata autunnale è senza dubbio la nostra maglia Pro-Team a manica lunga Invernale da abbinare al gilet smanicato per affrontare al meglio le discese protetti dal vento e dal freddo.

Quale capo tecnico assolutamente da portare

LC: Guanti invernali LaClassica. Un accessorio da non dimenticare assolutamente, oltre alla voglia di pedalare in compagnia. Al resto ci pensiamo noi!

Assolutamente da non perdere questo evento, tutti i dettagli li potete trovare sul sito web LaClassica, ovviamente fatevi un giro anche sulla loro spettacolare linea di abbigliamento.

Vigorelli: casa della cultura ciclistica e sportiva

Leggo con molto interesse ed aiuto a diffondere questa splendida iniziativa del Comitato Velodromo Vigorelli.

Un traguardo è stato varcato con la sua ristrutturazione, ma la vera partenza di questo storico monumento del ciclismo non è ancora avvenuta.

Ecco perchè il Comitato Velodromo Vigorelli ha messo nel bilancio partecipativo del comune di Milano la proposta di aprire questo splendido luogo a “Casa della cultura ciclistica e sportiva” con numerose iniziative aperte a tutti.

Se siete di Milano, lavorate o studiate a Milano, un semplice voto potrà far la felicità di molte persone.

Ecco dove votare : https://www.bilanciopartecipativomilano.it/bp/proposals/show/velodromo-vigorelli-casa-della-cultura-ciclistica-e-sportiva

 

Foto: Chiara Radeschi

Eicma, il salone del ciclo? e del motociclo

Novembre è appuntamento fisso con Eicma, generalmente andavo due giorni, sabato e domenica, quest’anno ho invece avuto l’opportunità di andare durante la settimana.

Molti anni fa, il salone era dedicato a tutto il mondo delle due ruote, con e senza motore , ma da diverso tempo ormai si parla solo ed esclusivamente di ruote motorizzate. Peccato che da giovane non fossi appassionato di ciclismo. Addirittura durate la 66ma edizione di Eicma si svolse la sei giorni di ciclismo su pista, con un velodromo ricostruito all’interno di un padiglione. Che bellezza.

Quest’anno è tempo di e-bike all’Eicma (biciclette a pedalata assistita) con una parte di padiglione dedicate ad esse.

Il movimento delle e-bike sta piano piano crescendo e permette a tutti, anche alle persone non allenate, di poter andare in bicicletta senza preoccuparsi di non avere più energie (muscolari) .

Il primo impatto è stato subito positivo. Infatti entrando nel padiglione mi sono imbattuto in un mezzo elettrico molto molto racing. Grintoso ed aggressivo ed ancora sporco di fango. Si, esatto, la bicicletta aveva partecipato al primo campionato di ciclismo con pedalata assistita autorizzato dalla fci vincendo (ancora non si parla di un campionato ufficiale). Il marchio in questione è Elektra Mobility.

988V1608

Ktm, Piaggio, Merida, Bottecchia, Kawasaki erano presenti con la loro versione di bici a pedalata assistita sia da strada che fuori strada. Un particolare elogio alla casa Austriaca già nota nel mondo dei motori che ha dedicato un’ampio stand molto visitato esponendo un’ampia gamma di biciclette a pedalata assistita, dalle mtb più specialistiche a quelle meno estreme per uso cittadino.

L’unica casa ciclistica invece presente sia con bici normali che elettriche era Montante, marchio storico di prestigio, che quest’anno ha legato il suo nome ad un altro marchio storico automobilistico: Maserati dedicandovi un modello particolarmente classico.

988V1710

E’ un vero peccato secondo me che non si faccia una fiera unica coinvolgendo sia gli appassionati di ciclismo che di motociclismo con più padiglioni dedicati. Un’occasione anche per poter attingere nel bacino di utilizzatori di entrambi i mezzi.

Non è un caso infatti che atleti di enduro motoristico (e non solo) si cimentino nella mtb e che utilizzino proprio la bicicletta per allenarsi fisicamente

Purtroppo quello che abbiamo visto a Verona con il Cosmo Bike Show  quest’anno è stato un fuggi fuggi di marche importanti (dimezzando i capannoni utilizzati) dal costoso mondo delle fiere, che sia ora anche di rivedere le politiche di prezzi se si vogliono mantenere le fiere di settore.

Che dire, riportiamo le biciclette all’Eicma.

 

Il Natale e la bici

Natale, fantastico il clima Natalizio, le strade addobbate, il rosso che innonda le vetrine dei negozi, i pranzi lunghi e lentissimi, il clima casalingo dolce e temperato. Ecco facciamo un passo indietro, io ad esempio due mesi prima inizio a scegliermi il regalo che ovviamente è inerente alla bicicletta. Come un ringraziamento personale, le chiamano coccole adesso, come se fosse quella spesa enorme proibita durante l’anno ma giustificata dal fatto che è un regalo di Natale.

Cosa mi regalo? La domanda lecita inizia a Settembre e ti ritrovi con mille euro in meno ad Ottobre sul conto in banca. Ma è Natale.

L’anno scorso i rulli della Elite, due anni fa il telaio in carbonio e quest’anno?

Cavolo, quel cambio Ultegra 10v, con fili esterni, bah, non è che proprio mi piaccia. Poi è vecchio, ha 7 anni, di chilometri ne ha percorsi.

Cosi ti ritrovi a cercare e ricercare sul sito del tuo negoziante di fiducia che con me ha un’incredibile pazienza. Scusa ma i comandi 10v a passaggio cavo interno quanto costano? Cavolo cosi tanto? No forse è meglio cambiare il gruppo intero!

Meglio il nuovo Ultegra, quello appena uscito? Quello che assomiglia al Dura-Ace esteticamente? Oppure facciamo quello dello scorso anno che risparmio un duecento euro?

Ok è Natale ma non allarghiamoci.

Cosi si opta per il cambio Ultegra 11v dell’anno scorso. Chissà che figata. Ora posso scalare anche il campanile con 11 rapporti, ma ti dimentichi che servono sempre le gambe.

Ma devo aspettare Dicembre per montarlo? Non è meglio prima cosi sfrutto il clima autunnale? E cosi ho fatto.

Ora sto pensando al prossimo progetto. Nel frattempo pedaliamo.

 

Hei ciclista di merda

Quante volte ce lo siamo sentiti dire pedalando con la nostra specialissima?

Era da un po di tempo che durante le mie uscite di allenamento e trovandomi quotidianamente a contatto con le disattenzioni degli automobilisti volevo fare un articolo dedicato a questo problema.

Purtroppo non è facile pedalare su una bici da corsa, è vero, non nego che l’inciviltà corre sia sulle due ruote che sulle quattro ruote, ed è anche vero che ho litigato sia con ciclisti che con automobilisti, ma l’unica vera certezza è che la peggio in un impatto ce l’ha il ciclista. Le velocità sono quelle di un motorino ma stiamo guidando un mezzo di carbonio da 7 kg ed in un impatto ci facciamo veramente ma veramente male.

Durante un’uscita di 70 kg mi capita almeno una o due volte di incontrare l’automobilista distratto che non rispetta uno stop o che non mette l’indicatore di direzione o che ti sorpassa per poi frenare e girare a destra dopo venti metri. Non parliamo poi delle persone che guidano con il cellulare in mano distratti (si è in contravvenzione vero?).  L’Italia dovrebbe essere la culla del ciclismo, Pantani, Bartali, Coppi sono solamente alcuni degli atleti che hanno fermato il nostro paese durante le loro imprese sportive. Osannati ed ammirati da tutti. Aiutiamoli a casa loro quindi? Prendiamo esempio dal Belgio.

La mia idea era quella di installare una gopro sulla bici e filmare per poi pubblicare il tutto su di una pagina facebook per sensibilizzare il rispetto reciproco. Filmare tutti , sia chiaro, sia i ciclisti che gli automobilisti indisciplinati ma problemi riguardanti alla privacy.

Beh, l’idea a quanto sembra non è venuta solamente a me. Guardando  Instagram mi sono imbattuto in un profilo che di primo impatto non mi è sembrato interessante. Le foto non erano studiate, l’inquadratura era pessima ed il soggetto non era mai la bicicletta.

Perché?

Guardando meglio mi sono accorto che il ciclista fotografa le macchine parcheggiate sulla pista ciclabile nel suo paese, la Germania. Parliamo di piste ciclabili, quelle vere, non quelle che adibite a marciapiede come in Italia, ma una vera e propria corsia dedicata sulla strada.

Ecco il suo profilo Instagram.

Questa è una delle iniziative che mi piacciono. Riusciremo a convivere?

Blog su WordPress.com.

Su ↑